Questo libro ha le finestre e le porte spalancate, è
attraversato dal vento liberato dell’originalità, ed è denso di sciamature
sensoriali.
Con naturalezza sfruculia la memoria e la ragion d’essere
nel presente. Si percepisce una brezza costante che si rafforza e si
smorza, si rilancia tra paragrafi, capitoli e illustrazioni autoriali in un
fluttuare di evocazioni sorprendenti. Ci sono eccitazioni cromatiche,
pause concettuali, visioni sonore, semplici ammissioni di umanità
gioiosa e ammirata dalla Bellezza incarnata in alberi frondosi, fiori
spontanei, erbe e argille arse, acque e rugiade e, soprattutto, incantevoli,
proteiformi animali a tratti un po’ magici.